Un articolo di: Redazione

Decine di persone arrestate in Italia e Francia. Un must: Parigi non esclude la “pista russa”

Le forze dell’ordine in Italia e in Francia hanno condotto un’operazione congiunta lunedì mattina 8 aprile contro una maxi rete di trafficanti di denaro falso. A Napoli e in alcuni altri luoghi in Italia e in Francia gli agenti del comando antifalsificazione monetaria hanno eseguito un’ordinanza di “misure cautelari nei confronti di decine di persone”, sospettate di essere coinvolte nella vendita di euro falsi nei Paesi dell’Europa Meridionale. Tra gli arrestati ci sono 13 coordinatori, indagati per associazione a delinquere.

E mentre l’Italia ha detto soltanto che “nella presunta attività criminale sarebbe coinvolto anche un clan della camorra, quello dei Mazzarella”, le fonti francesi hanno fatto subito sapere che “si lavora a 360 gradi” e che “non si esclude un legame con la Russia”. E questo perché di recente, nel febbraio del 2024, in Daghestan, una repubblica della Federazione Russa del Caucaso settentrionale, è stato scoperto un centro per la falsificazione di denaro che riusciva a “produrre rubli corrispondenti al 95% dell’originale”.

La sincronicità o quando nulla accade per caso

Sarà una semplice coincidenza, ma il giorno dell’operazione italiana antimafia, che ha coinvolto anche la Francia, il popolare quotidiano francese “Le Figaro” ha pubblicato un improvviso articolo-denuncia contro l’Italia, Paese bollato come “anello debole” del fronte occidentale anti russo.

In un articolo intitolato “L’Italia in posizione vulnerabilità dinnanzi alle ingerenze russe” il quotidiano francese ha affermato, che Roma fronteggia una “minaccia ibrida arrivata da Mosca”. Operazioni “sempre più visibili”, secondo “Le Figaro”, che parla di attacchi informatici contro le “critiche infrastrutture energetiche e siti istituzionali”, ma anche di “campagna di disinformazione”, condotta dal Cremlino. Ed ecco la conclusione a cui arriva “Le Figaro”: se Mosca attacca così tanto proprio l’Italia, significa che il Belpaese “è un terreno molto permeabile dinnanzi alle ingerenze russe”, sottolinea il quotidiano francese.

Le simultanee pubblicazioni in altri Paesi europei che si posizionano come “osso duro” nei confronti di Mosca, fa pensare a un’operazione mediatica coordinata, volta a destabilizzare il potere politico dell’Italia. In Germania l’emittente radiotelevisiva “ARD” e il quotidiano “Sueddeutsche Zeitung” hanno denunciato un’operazione dei servizi segreti della Russia, che “sta modificando le sue attività di spionaggio in Europa”. Per acquisire preziose informazioni, i servizi segreti russi puntano sulle “più moderne tecnologie” e su “agenti viaggiatori”.

Secondo “Sueddeutsche Zeitung”, in Germania “vi sarebbero circa 20 spie russe accreditate come diplomatici”. Tra l’aprile del 2022 e il 2023, la Germania ha espulso 70 diplomatici russi, sospettati di spionaggio. Per sostituire gli agenti espulsi dall’Europa, la Russia “infiltrerebbe nel continente europeo agenti con biografie false, che si presentano come imprenditori”. Il dito accusatore è stato puntato contro le “pecore nere” d’Europa: “Allo stesso tempo – ha detto ARD – la Russia fa affidamento su Paesi con Governi ‘amici’ come l’Ungheria e la Serbia”.

Secondo i media tedeschi il Sud del Vecchio Continente sarebbe nel mirino degli 007 russi. Da Bonn, dove si trova il Consolato Generale della Federazione Russa, i cosiddetti “agenti viaggiatori” russi potrebbero recarsi “rapidamente” in Francia, in Belgio dove hanno sede sia la NATO sia la UE.

E infine, oltre all’Italia, si scopre un altro “anello debole” della compagine europea, l’Austria. Secondo ARD “in Austria la Russia può approfittare del trattamento relativamente mite che il Governo di Vienna ha riservato ai russi”. E questo perché finora “soltanto otto spie russe sono state espulse dall’Austria, a fronte di un totale stimato a 100 accreditato come personale diplomatico”.

Giornalisti e Redattori di Pluralia

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